lunedì 17 ottobre 2016

Step 4. Nei secoli dei secoli... miti e leggende del colore immortale

Il termine rosa deriva dal latino "rosa, ae" e si riferisce fiore della rosa: è dunque inevitabile l'omonimia tra il colore rosa e il fiore della rosa.

Nella mitologia classica, la rosa è considerata il fiore di Venere, la dea dell'amore: i cinque petali corrispondono alle cinque punte della stella di Venere.


Nella mitologia greca, la dea dell' aurora, Eos, si rinnova ogni giorno all'alba e vola attraverso il cielo con il suo carro d'oro, annunciando l'arrivo della mattina. Viene definita da Omero la "dea dalle rosee dita" la quale, con le sue dita color di rosa, apre le porte dell' Oriente, versando lacrime di rugiada per far nascere i fiori. Non a caso esiste la correlazione tra il termine latino "rosa" e quello "ros", il quale indica la pioggia e la rugiada, elementi indispensabili per l'evolversi della vita sulla terra. Eos è rappresentata come una ninfa che, coronata di fiori, sparge petali di rose affiancando un carro trainato dal cavallo alato Pegaso.



La poetessa greca Saffo predilige molto il fiore della rosa, che simboleggia la bellezza delle fanciulle: infatti, con la composizione "Le rose della Pieria" ricollega tutta la sua poesia al suo fiore preferito.
Simbolo di gioia, di amore, di bellezza e di desiderio, la rosa non può che rappresentare Afrodite, dea dell'amore appunto. La rosa veniva coltivata nei giardini funerari ed era usata come ornamento di tombe in modo da garantire al defunto immortalità. Ed ancora, corone e ghirlande di rose adornavano le statue di Dioniso, dio del vino, e delle Baccanti; le ghirlande venivano usate per indicare i partecipanti ai banchetti in onore a Dionisio e venivano usate le rose perché si pensava che tenessero lontani gli effetti negativi. 


I greci inoltre personificano l'arcobaleno e i suoi colori nella dea Iris, la "messaggera dalli ali d'oro" con le quali rapidamente vola per annunciare agli uomini messaggi funesti. In queste vesti viene citata nell' Iliade, in cui si trova scritto "Zeus padre dell'Ida.. incitò.. Iris dall'ali d'oro a portare in fretta un messaggio". 
Ed Esiodo invece narra dell'intera famiglia: "E Taumante sposò di Oceano dai gorghi profondi la figlia Elettra. Ed Iris veloce diè questa alla luce, con Occhipete e Procella, le Arpie dalle fulgide chiome, che a pari erano a volo coi soffi del vento e gli uccelli, sopra le veloci penne."
E' importante osservare come Iris non appartiene al culto ellenico, ma appartiene solamente alla mitologia, quindi non era venerata dal popolo. 
Iris è vestita di "iridescenti" gocce di rugiada: anche qui è possibile notare l'affinità tra "rosa" e "ros", tra rosa e rugiada. 


Anche nella mitologia romana, come in quella greca, viene usata la rosa come elemento per ornare le tombe, tanto che si trova scritto "Nacque e subito morì, proprio come una rosa"
Vengono inoltre praticate delle cerimonie, dette Rosalia, in cui si offrono delle rose ai Mani, anime dei defunti ritenute divinità protettrici. 
Apuleio, nell' "Asino d'oro", scrive che Lucio, trasformato in asino,  per riprendere sembianze umane, durante la processione in onore delle dea Iside deve mangiare una corona di rose che il sacerdote di Iside gli ha consegnato. Questo fiore e il suo colore rosa, vengono dunque considerati come simbolo di rigenerazione.


Nel Cristianesimo, la rosa rappresenta il  Santo Graal, la coppa usata da Cristo stesso durante l'ultima cena e che contiene il suo sangue o le sue ferite, ma identifica anche la Candida Rosa, ossia la rosa celeste della Divina Commedia. Dante infatti scrive nel Paradiso: 
".. il nome del bel fior ch'io sempre invoco"
Inoltre nel Cristianesimo, il colore rosa viene utilizzato nella terza domenica di Avvento, domenica di attesa del Giovanni Battista, come colore liturgico per simboleggiare la Natività ormai prossima, andando a sostituire il colore liturgico violaceo.
La rosa dunque, abbinata alle divinità femminili, rappresenta creazione, vita, amore, bellezza e verginità; appassendosi, simboleggia invece sofferenza e morte, e le sue spine, alludono al sangue e al martirio. Inoltre, visto che il rosa è dato dall'unione di rosso e bianco, non bisogna tralasciare il significato della rosa rossa e bianca, che insieme rappresentano l'unione del fuoco e dell'acqua, dunque un' unione tra opposti.

Nel Medioevo, la rosa è il fiore preferito dalle streghe, poiché a causa delle spine sullo stelo, simboleggia il male; di contro, è anche il fiore più amato delle fate, le quali lo utilizzano come mezzo per recare benessere e felicità. 


Nell' alchimia e nelle scienze magiche, la rosa rossa e quella bianca simboleggiano gli elementi primordiali che costituiscono la materia esistente: la rosa rossa fa riferimento alla "combustione" di una sostanza, mentre la rosa bianca allude alla "volatilità" della sostanza. Con questa considerazione, la pluralità delle forme della materia è da attribuirsi ad un diverso rapporto tra le due sostanze base.

Infine, nell' epoca post-moderna, sin dalla seconda guerra mondiale, questo colore era associato al sesso maschile, poiché considerato come un colore che simboleggia forza e decisione, e viceversa il blu, simbolo di eleganza, rappresentava la figura femminile. Si pensa però che gli uomini abbandonarono il colore rosa a causa del "triangolo rosa", termine usato dai nazisti per identificare gli omosessuali, tanto che nel 1960, con il movimento del femminismo, le donne adottarono tale colore come segno di riconoscimento della loro affermazione nella società.
E' dunque indiscutibile che il colore rosa e le sue diverse tonalità abbiano un connotato singolare: la versatilità. E' costante, infatti, la funzione di questo colore a rappresentare la metafora di fatti, emozioni, sensazioni e convenzioni, diventando espressione dell'arte e del costume, nel susseguirsi dei tempi e delle culture... nei secoli dei secoli!

Approfondimenti:

Nessun commento:

Posta un commento